Skip to main content

L’Europa al bivio del nucleare ambientale

News internazionali
6 dicembre 2021

 

Non è ancora detto che la decisione di Ursula Von der Leyen sul nucleare arrivi entro il 15 dicembre, in tempo perché i leader Ue ne discutano in Consiglio. I 27 infatti sono divisi più o meno a metà: da un lato quelli guidati dalla Francia, per i quali il nucleare è indispensabile per arrivare alla carbon neutrality nel 2050 e perciò può essere destinatario a pieno titolo di investimenti “verdi”, dall’altro coloro che ritengono occorra investire nelle rinnovabili per raggiungere l’obiettivo 2050  e nel frattempo si possa usare il gas come combustibile di transizione: produce Co2 ma è molto più pulito del carbone. In questo secondo gruppo c’è l’Italia, anche se il ministro Cingolani non vuole rinunciare alla ricerca sulle centrali di IV generazione che potrebbero risolvere il nodo delle scorie radioattive. In mezzo c’è Ursula Von der Leyen, la presidente dell’esecutivo Ue, che ha l’onere di decidere su un provvedimento , l’atto delegato, che per sua natura non è modificabile. Le scelte energetiche degli stati nazionali spettano ai singoli governi e dunque la classificazione dell’Ue non vieta a un Paese di utilizzare una tecnologia o l’altra, ma la greenlabel dell’Ue rischia di diventare un benchmark per i mercati finanziari, canalizzando ingenti investimenti in una direzione o nell’altra.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Giuseppe Chiellino (pag. 12)