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Il caro energia spegne le imprese

News nazionali
11 gennaio 2022

 

Con i prezzi dell’energia alle stelle, i cui effetti sono stati debolmente ammortizzati nell’ultimo intervento del governo, l’allarme delle imprese è tornato a farsi sentire insieme alla richiesta, spalleggiata da una larga fetta dei partiti, di un intervento immediato per scongiurare il rischio di chiusure e fallimenti che attraversa l’industria. I margini di manovra sono piuttosto ristretti. La soluzione caldeggiata da più parti è quella di un consistente scostamento di bilancio su cui il premier si è mostrato molto prudente e che non appare possibile prima del voto per il Quirinale. Troppo in là per garantire una risposta rapida. Draghi è tornato poi a chiedere un contributo da parte delle aziende che hanno fatto grandi profitti con questo aumento del prezzo del gas. Il conto più salato è per le imprese medio-grandi, rimaste fuori dalle misure emergenziali e in particolare gli energivori, che non riescono a ribaltare sul mercato i rincari subiti. Il presidente di Confindustria Ceramica, Savorani, denuncia che il problema  molto più grave di quanto percepito e già 5-6 aziende del settore sono dovute ricorrere alla cassa integrazione. È necessario immettere sul mercato le riserve strategiche di gas e riattivare l’estrazione dai nostri giacimenti.   

Fonte: Il Sole 24 Ore – Celestina Dominelli e Giovanna Mancini (pag. 3)