Skip to main content

Utili dell’elettricità slegati dal gas, alternanza di profitti e perdite

News nazionali
21 gennaio 2022

 

È facile dire “gli utili del settore elettrico”, una frase che comprende in sé 6,9 miliardi di utili 2019 e 2,5 miliardi di perdite 2020, 75 miliardi di euro pagati nel 2021 dagli italiani nelle bollette e include infine 218,8 miliardi di fatturato complessivo 2020 delle società energetiche italiane. Ma le azienda sono diversissime tra loro. Il settore elettrico è composto da centinaia di imprese enormi e minime impegnatissime in attività differenti, con caratteristiche tecnologiche e di mercato opposte. Da ciò la difficoltà di individuare nel settore chi ha goduto i margini più lucrosi. Il primo punto per capire dove si nascondono i margini è allineare le tecnologie di produzione elettrica secondo i costi. Secondo Rse le fonti elettriche meno costose sono idroelettrico, solare industriale, eolico a terra, nucleare. Più cari il carbone e il gas a prezzi medi di mercato, ancora più costosi il solare domestico e l’eolico in mare. Molto del margine è determinato dalle coperture e dalla propensione del rischio che hanno le aziende; i derivati e i contratti per differenza esigono fideiussioni sempre più impegnative, milionarie. Il vero rischio è toccare le regole di funzionamento e la fiscalità mentre il mercato sta correndo. La perdita di credibilità e la fuga di finanziatori e investitori è un danno assai più duraturo di una volata stagionale delle bollette. Come difendere le bollette? Con regole e strumenti finanziari che aiutino la contrattazione a lungo termine, dicono gli imprenditori. 

Fonte: Il Sole 24 Ore – Jacopo Giliberto (pag. 2)