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Dal Golfo alla Norvegia, l’Europa cerca nuove vie del gas per evitare il ricatto russo

News internazionali
27 gennaio 2022

 

Bruxelles sta lavorando a un piano di emergenza sulla sicurezza energetica del Continente in caso di aggressione russa all’Ucraina. Il 40% delle importazioni di gas nella UE viene dalla Russia. Il presidente americano Biden ha pubblicamente fatto intendere che le sanzioni contro la Russia dovrebbero in effetti colpire anzitutto gli idrocarburi russi. In vista la possibilità che venga presentato un piano americano per sostituire le importazioni di gas europeo dalla Russia. Si ipotizza che fornitori alternativi alla Russia possano essere Paesi vicini agli Usa e in grado di far viaggiare il gas allo stato liquido su grandi navi cisterna: oltre agli stessi Usa, il Qatar, l’Australia e la Nigeria. Il Qatar è già oggi il principale fornitore di gas liquido della UE. Vi è invece una incognita sulle importazioni di Lng americano: gli Usa rischierebbero di deviare altrove una quota di gas liquido che oggi viene esportato verso importanti Paesi alleati dell’Asia orientale. Intanto si annuncia che il 7 febbraio i rappresentanti della Commissione europea si recheranno a Washington per stringere un patto per la sicurezza energetica europea.

Fonte: Corriere della Sera – F. Basso e G. Sarcina (pag. 12)